A Trento aumentano gli alunni con BES ma continua la carenza di insegnanti di sostegno

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A Trento aumentano gli alunni con BES ma continua la carenza di insegnanti di sostegno

La storica carenza degli insegnanti di sostegno nella scuola italiana continua a persistere.

Una delle cause è la formazione di chi si dovrebbe occupare di sostegno, che spesso implica mille difficoltà ed è spesso ostacolata da burocrazia e difficoltà economiche.

Se però gli insegnanti formati non ci sono, negli istituti dove non si riescono a coprire tutte le esigenze degli alunni che richiedono attenzioni speciali, si chiamano insegnanti non specializzati ma che ricoprono l'incarico con professionalità grazie alla formazione individuale e volontaria, spirito di servizio, sensibilità.

Gli insegnanti vengono convocati dalle graduatorie, ma se nessun insegnante specializzato sul sostegno è presente, si passa direttamente alla messa a disposizione.

La scarsità di insegnanti di sostegno riguarda un po' tutte le zone d'Italia, nello specifico in questi giorni se ne parla anche sul quotidiano "Le Dolomiti", con il caso specifico di Trento e provincia.

La scuola italiana e così come la scuola trentina, a fronte di un continuo aumento di alunni con disturbi dell’apprendimento e disabilità non è riuscita a stare al passo con questa tendenza trovandosi spesso in difficoltà.

Certificazioni di BES e DSA raddoppiate negli ultimi anni

“L’aumento dei ragazzi con Bes, bisogni educativi speciali, è in atto da anni – negli ultimi venti le certificazioni di disabilità sono praticamente raddoppiate e più che raddoppiate per quanto riguarda i disturbi specifici dell’apprendimento come dislessia, discalculia e altri - ma purtroppo sia a livello nazionale sia a livello locale non si è riusciti a seguire ciò che accadeva dentro le nostre scuole con un sistema di reclutamento degli insegnanti efficace e tempestivo” dice a Il DolomitiRaffaele Meo, segretario della Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil.

Sostegno: ancora moltissime cattedre vacanti

Sono ancora moltissime le cattedre vacanti, che andrebbero assegnate a insegnanti che avrebbero diritto alla tanta agognata stabilità dopo anni di precariato. Il personale docente è insufficiente e questo vale per sia per i posti sul sostegno sia su posto comune. “All'inizio di quest'ultimo anno scolastico – spiega Meo – nella secondaria di primo e secondo grado più del 50% delle cattedre erano vacanti. Esiste una carenza cronica di docenti di ruolo per il fallimento di un sistema di reclutamento e abilitazione caotico, inefficiente sottoposto a continui cambiamenti. Il risultato è che quelle cattedre libere ogni anno devono essere assegnate a docenti a tempo determinato per completare l’organico. Questo dà la cifra della situazione in cui versa il sistema del reclutamento. Siamo a metà del guado”. È un problema di tempestività dei concorsi che al contrario spesso sono banditi con notevole ritardo o subiscono lunghe battute d’arresto. Lo dimostra il fatto che nella primaria, dove il concorso è stato bandito nei tempi corretti, si sia riusciti a coprire la quasi totalità delle cattedre disponibili con insegnanti di ruolo e neo-immessi in ruolo.

"Per come è organizzata in Trentino - spiega - in alcuni casi nell’istruzione e formazione professionale la figura dell’insegnante di sostegno spesso non è prevista, nonostante vi sia un numero elevato di studenti con bisogni educativi speciali”.

Si tratta, è bene chiarire, di alcuni casi dove il ruolo di insegnante di sostegno è svolto da insegnanti di disciplina. “Qui il ruolo di assistenza agli studenti con Bes normalmente è svolto da un insegnante di materia che, nella migliore delle ipotesi, affianca un collega della stessa materia titolare della classe. Dico nella migliore delle ipotesi perché questo affiancamento non sempre è possibile e si devono privilegiare le classi che includono gli studenti con disabilità".

La Pat stanzia le risorse per coprire le cosiddette “ore Bes” nei vari centri, ma, spiega il sindacalista "se gli studenti con Bes sono in continuo aumento, le risorse stanziate calano ogni anno, meno 30% anche quest’anno".

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