Per i sindacati provinciali di categoria Cgil-Cisl-Uil i numeri della precarietà a Reggio Emilia non sono mai stati così alti, con un operatore scolastico su tre che si trova a lavorare con un contratto a tempo determinato.
Altra criticità sottolineata dai sindacati è quella riguardante l’assenza dei supplenti, in particolare per le scuole dell’infanzia e le scuole primarie. Le graduatorie sono infatti quasi esaurite e saranno quindi tante le convocazioni da Messa a Disposizione.
Vi è poi anche il tema dei ricorsi dei diplomati magistrali, che rischiano di essere esclusi dall’insegnamento con il loro titolo.
Nel dettaglio in tutta la provincia sono 8.633 i lavoratori della scuola, tra docenti e collaboratori scolastici, tecnici o amministrativi. Di questi 2.577 sono precari, ovvero il 30% del totale contro la media nazionale del 23%.
Il personale ATA a tempo determinato è di 438 unità sul totale di 1.696, il 25% del totale.
Tra i docenti di scuole primarie e medie non è invece stabile il 30% del personale (1.376 su 4.565), mentre la percentuale di precari più alta si ha alle scuole superiori con il 32% del totale (763 su 2.402).
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