Nel Riminese, l'inizio dell'anno scolastico è stato segnato da una corsa contro il tempo per 163 docenti, chiamati a prendere servizio nella scuola di assegnazione mentre la campanella della prima ora già suonava. Ma la vera sfida per gli istituti della provincia è rappresentata dai 65 posti ancora vacanti, che dovranno essere coperti con supplenze.
"Quest’anno la partenza è stata complicata" ammette Simonetta Ascarelli, referente scuola per la Cgil. Le ultime assegnazioni sono arrivate il 13 settembre, venerdì, e la convocazione per accettarle era prevista Lunedì 16 Settembre alle 8 del mattino negli Istituti. Tuttavia, la situazione è aggravata dalla presenza di 65 posti vacanti che rimangono senza insegnanti di ruolo.
Questi posti vacanti sono dovuti al fatto che i 65 insegnanti dovrebbero uscire dalla graduatoria del PNRR, ma il concorso non è ancora terminato. "Questo significa che gli istituti dovranno ricorrere a supplenti per coprire queste cattedre," continua Ascarelli, sottolineando l'incertezza che ne deriva per la continuità didattica degli studenti.
In una provincia con circa seimila insegnanti al lavoro, questi 65 posti potrebbero sembrare un problema minore. Tuttavia, rappresentano un nodo critico in un contesto già segnato da "1400 docenti a tempo determinato e problemi con le graduatorie provinciali." Insegnanti con anni di esperienza sono ancora in cerca di una posizione stabile, e chi ha vinto il concorso nel 2020 si vede superato dai candidati del concorso PNRR, ancora in corso.
"La situazione potrebbe protrarsi anche il prossimo anno," avverte Ascarelli, lasciando gli istituti del riminese in una condizione di incertezza. La mancanza di insegnanti di ruolo rischia di compromettere la qualità dell'offerta formativa e la stabilità per gli studenti, rendendo urgente una soluzione al problema dei posti vacanti.
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