Incremento dei contratti a termine di ben 30mila unità: è questa la previsione dell'Anief che diventerà realtà, visto che due immissioni su tre, numeri alla mano, non si effettueranno.
Le richieste dell'Unione Europea però vanno in tutt'altra direzione, ovvero richiedono stabilizzazione dei docenti.
Ci sono almeno 12mila posti che non andranno a ruolo, 5mila che sono già stati tagliati dal Mef, 30mila deroghe sul sostegno, e 20mila posti lasciati vacanti dai prepensionamenti della quota 100.
Nel capoluogo di provincia si è già dato il via alle immissioni in ruolo, ma più della metà non verranno fatte. La Lombardia ha lo stesso problema.
In Lombardia mancano docenti principalmente in matematica e italiano alle medie, fisica alle superiori.
Mancano anche ingegneri di elettrotecnica, elettronica, meccanica, informatica. La stima globale dei supplenti mancanti è di 40mila, e solo a Milano ne mancano 15mila.
Per il presidente dell'Anief Marcello Pacifico le soluzioni finora proposte sono a lungo termine, ovvero servirà molto tempo per realizzarle.
Le soluzioni proposte invece da Anief, sono ad attuazione immediata, come:
spostare tutti gli abilitati nelle Graduatorie ad Esaurimento;
spostare gli idonei dei concorsi in altre regioni.
Senza nessun provvedimento ad hoc, il nuovo anno scolastico partirà con molti problemi, e le cattedre rimarranno vacanti fino all'autunno.
Una delle problematiche risiede nell'irregolarità delle procedure per reclutare insegnanti: ci sono alcune graduatorie che sono vuote, mentre in altre regioni le liste di disponibilità sono lunghissime.
Al Ministero si sta pensando a una soluzione di mobilità volontaria nazionale per chi si è inserito nelle graduatorie di merito del 2016 e del 2018.
In conclusione, sono 100mila i posti che saranno vacanti in tutta Italia per questo anno scolastico, andando a sommarsi alle altre supplenze annuali.
Si raggiungerà così il record di 200mila contratti di lunga durata a tempo determinato.
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