Negli ultimi 10 anni la MAD (Messa A Disposizione) è stata lo strumento più usato dagli aspiranti docenti e personale ATA per ottenere incarichi di supplenza.
L’anno scolastico 2024/2025, però, si è aperto con importanti novità nel mondo delle supplenze, soprattutto per quanto riguarda le modalità di reclutamento dei docenti. Accanto alla consueta procedura tramite graduatorie GPS e GI, si è ormai consolidato l’uso degli interpelli scolastici, che stanno cambiando il modo in cui le scuole cercano supplenti.
Ma in questo nuovo scenario, ha ancora senso inviare la Messa a Disposizione (MAD)?
In questo articolo facciamo un punto completo su come hanno funzionato le MAD nell’a.s. 2024/2025, che ruolo hanno avuto rispetto agli interpelli, e se conviene ancora inviarle nel 2025/2026.
La MAD (Messa a Disposizione) è una candidatura spontanea che aspiranti docenti e personale ATA possono inviare alle scuole italiane, anche se non iscritti in alcuna graduatoria. Serve per offrire la propria disponibilità a incarichi di supplenza in caso di mancanza di candidati ufficiali.
È stata per anni uno degli strumenti più utilizzati da chi voleva iniziare a lavorare nella scuola. Ma con l’introduzione degli interpelli, la sua centralità è cambiata.
A partire dall’estate 2024, con le nuove indicazioni del Ministero, è diventata obbligatoria la pubblicazione degli interpelli da parte delle scuole che non riescono a coprire una supplenza tramite GPS o GI.
🔁 Come funziona ora il meccanismo?
La scuola scorre le GPS e le GI.
Se non trova candidati disponibili, pubblica un interpello (provinciale o nazionale).
Solo dopo aver esaurito anche gli interpelli, può attingere alle MAD.
✅ Tradotto: la MAD non è più lo strumento immediato di una volta, ma rimane comunque l’ultima possibilità utile per ottenere incarichi.
Durante l’anno scolastico 2024/2025, infatti, le MAD si sono rivelate fondamentali in diverse province italiane, soprattutto in quelle dove si è registrata una forte carenza di docenti.
Ecco alcuni dati e considerazioni chiave:
Le MAD sono state particolarmente richieste per il sostegno, dove il numero di posti disponibili è stato ancora una volta superiore ai candidati presenti nelle graduatorie.
Le regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna) hanno fatto un ampio ricorso alle MAD, soprattutto per le supplenze brevi.
Molti candidati hanno ottenuto incarichi anche lunghi tramite MAD.
Anche il personale ATA (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici) ha potuto lavorare tramite MAD, in particolare nelle scuole che hanno faticato a trovare personale iscritto in graduatoria.
Nonostante il nuovo peso dato agli interpelli, le MAD hanno continuato a generare incarichi in molte realtà scolastiche italiane, soprattutto:
Nelle regioni del Nord (es. Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto), dove la carenza di personale è cronica.
Per le supplenze sul sostegno, spesso difficili da coprire anche dopo GPS, GI e interpelli.
In caso di urgenze improvvise (maternità, malattie, rinunce in blocco).
In scuole paritarie o centri di formazione professionale, dove gli interpelli non sono vincolanti.
Dunque, anche se oggi rappresenta l’ultima ruota del carro, la MAD ha continuato a produrre incarichi concreti, anche di lunga durata. E' quindi consigliabile inviare la propria MAD in modo strategico e tempestivo, concentrandosi su province con maggiore carenza di personale.
Assolutamente sì. Nonostante le MAD non garantiscano un incarico, restano uno strumento molto efficace per entrare nel mondo della scuola, soprattutto in contesti con forte carenza di docenti o personale ATA.
Non tutti rispondono agli interpelli, e spesso i tempi stringono: la MAD rimane lo strumento più rapido a disposizione del dirigente scolastico in caso di emergenza.
Alcuni candidati non controllano o non rispondono per tempo agli interpelli, lasciando comunque scoperti i posti.
Ci sono province o ordini di scuola in cui la carenza di personale è così forte da richiedere ancora l’uso della MAD.
Per l’anno scolastico 2025/2026, la strategia ideale è affiancare l’invio della MAD al monitoraggio costante degli interpelli.
Invia la MAD a partire da Agosto, per farti trovare già pronto/a.
Focalizzati su province ad alta carenza, dove è più probabile che si arrivi a convocare tramite MAD.
Compila la MAD in modo chiaro e professionale, indicando tutte le classi di concorso, il tipo di disponibilità (sostegno incluso), le abilitazioni e i titoli posseduti.
Monitora interpelli, candidandoti anche a quelli, per aumentare le chance di convocazione.
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Nel nuovo scenario normativo, le MAD non sono più lo strumento principale per le supplenze, ma restano una risorsa concreta, soprattutto per chi:
Non è in GPS né GI;
È disponibile a spostarsi per lavorare;
Cerca un primo ingresso nel mondo della scuola.
💡 La MAD oggi è una carta in più, da giocare in modo intelligente e coordinato con gli interpelli. Non inviarla significa escludersi preventivamente da una possibilità che, in molti casi, si è comunque rivelata decisiva.
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