Docenti non vaccinati: 200 cattedre da coprire in provincia di Savona

di: Carla Sandrelli - 04/01/2022

A una settimana dalla ripresa delle lezioni, i presidi della provincia di Savona sono con il fiato sospeso.

Il 10 gennaio infatti scadrà il termine, per i docenti e non docenti, per mettersi in regola con le vaccinazioni.

"Non crediamo sinceramente che il termine porterà a clamorose sorprese - spiega a Il Secolo XIX Mario Lugaro, segretario provinciale del sindacato Flc - Cgil - Anche se restano margini di incertezza. Secondo i nostri calcoli, solo il 5% del personale non risultava vaccinato prima di Capodanno, e questa percentuale comprende anche chi non può immunizzarsi per ragioni di salute".

Circa 200 i docenti da sostituire nel savonese

In termini numerici, sono circa 200 le unità di personale che potrebbero non presentarsi al lavoro lunedì prossimo. L'obbligo vaccinale per i lavoratori della scuola, introdotto il 15 dicembre, dava cinque giorni di tempo ai presidi per inviare le lettere di avvertimento agli interessati, e a questi altri 20 giorni di tempo per mettersi in regola. Ora il tempo è quasi scaduto. La preoccupazione è che si possano verificare delle situazioni imprevedibili: "Non si può escludere - prosegue Lugaro - che in qualche plesso possano esserci diversi docenti o non docenti che non intendono adempiere all'obbligo. In tal caso, potrebbero insorgere problemi organizzativi seri", perché il reclutamento degli insegnanti continua a essere difficoltoso.

Graduatorie esaurite e ricorso alla messa a disposizione

L'Ufficio scolastico ha continuato anche a cavallo di capodanno a procedere all'assunzione di supplenti, ma molte graduatorie, tra cui il 100% di infanzia e primaria sono esaurite, il che obbliga i presidi a ricorrere alla domanda di messa a disposizione (Mad). I docenti convocati sono con poca esperienza o con titoli di studio non attinenti alla materia per la quale sono stati convocati.

Proroga per il personale ATA Covid

C'è però una buona notizia: la proroga al 31 marzo del personale del contingente Covid, circa 250 persone in provincia di Savona; a rischio c'era la copertura finanziaria dei contratti per i non docenti, senza i quali, data la storica carenza e i numeri ben al di sotto dell'organico, per diversi plessi sarebbe un problema difficilmente risolvibile. "Una proroga doverosa ma che speriamo non si limiti al 31 marzo; indipendentemente dallo stato d'emergenza, si tratta di personale prezioso in un momento molto difficile, per il quale chiediamo una proroga fino a fine anno".