Il concorso scuola 2022 si è fatto tristemente notare, anche sui media generalisti, per i troppi difetti ed errori che lo hanno caratterizzato.
E mentre il Miur ha ammesso l'errore su alcuni quesiti che hanno portato ad abbonare i punti su quelle domande a tutti i candidati, nulla si è mosso sul tema della disparità di strumenti concessi, dimostrata tra le varie sedi.
Parliamo di carta e penna, strumenti all’apparenza banali ma fondamentali per certi calcoli nelle classi di concorso matematiche, scientifiche o informatiche. E ogni minimo dettaglio poteva permettere di superare la fatidica quota del 70% di risposte esatte, necessarie per superare lo scritto.
Il problema, al di là della scelta di metodo, è la disparità che si è riscontrata tra varie regioni e soprattutto tra varie province della stessa regione. Laddove la ricezione della normativa nazionale doveva essere unanime.
Quello che vi alleghiamo è il documento dell’USR dell’Emilia-Romagna con il quale venivano indicate le modalità di svolgimento della "prova relativa alla Procedura concorsuale finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado”.
Alla seconda riga di pagina 4 si legge che “per le operazioni di identificazione, firma registro d’aula (in ingresso ed uscita) e svolgimento prova saranno rese disponibili penne monouso per i candidati”.
In altre parole, tutti coloro che non hanno avuto a disposizione una penna sono stati vittime di un’irregolarità.
Questa è invece la nota dell’USR della Sardegna, che portava chiarimenti in merito alla possibilità di utilizzare carta e penna nelle prove scritte.
“In riscontro delle molte richieste, si comunica che in occasione delle prove scritte non sarà possibile l’uso di fogli di carta e penne da parte dei candidati”.
Il rischio è invece l’opposto, essersi visti superati da chi invece in regione quegli strumenti ha potuto usarli.
Nel frattempo il 3 maggio partiranno le prove del concorso STEM, acronimo inglese utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche.
Nel 2021 carta e penna erano state espressamente consentite mentre per il momento non è stata fornita alcuna indicazione precisa.
Il sindacato FLG CGIL ha comunicato di aver scritto al Ministero “sollecitando l’emanazione di indicazioni favorevoli all’uso di carta e penna”.
“Il Miur – si legge – dovrebbe avere la prontezza di fornire istruzioni tempestive e coerenti alle scuole e agli uffici periferici. Molte problematiche concrete non creerebbero alcun malcontento se l’amministrazione intervenisse prontamente con buon senso per fornire indicazioni omogenee su tutto il territorio nazionale”.
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