Diplomati magistrali, ulteriori chiarimenti del Miur: "Nessun effetto immediato, chiesto parere ad Avvocatura"

di: Carla Sandrelli - 30/11/2018

Non c'è un effetto immediato della sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali.

A dirlo è il Ministero dell'Istruzione, che specifica come questo provvedimento serve ai giudici amministrativi affinché interpretino in maniera uniforme la normativa, perché in passato ci sono stati orientamenti giurisprudenziali diversi.

Il Miur ha anche domandato un parere all'avvocatura generale il 22 dicembre scorso, su come applicare correttamente la sentenza.

Lo scopo è quello di far sì che si attui la sentenza in modo uniforme sul territorio nazionale, garantendo agli studenti, contemporaneamente, la continuità didattica.

Chi riguarda la sentenza

Il Miur ha precisato che la sentenza riguarda coloro che hanno conseguito il diploma magistrale entro il 2001/2002, che non erano nelle Graduatorie permanenti quando sono state trasformate in Graduatorie ad Esaurimento (Gae) nel 2007, e che hanno fatto ricorsi per chiedere il reinserimento nelle Gae.

Il Consiglio di Stato ha sentenziato che non si può assolvere questa richiesta di inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento, perché effettuata troppo tardi.

I diplomati magistrali inseriti in Gae

La sentenza non ha effetto sui diplomati magistrali inseriti in Gae o di ruolo che erano già iscritti nelle Graduatorie permanenti quando la legge n. 296 del 2006 le ha trasformate in Graduatorie ad esaurimento.

Questo diplomati hanno già infatti l'idoneità in un concorso pubblico oppure hanno frequentato e superato un corso straordinario organizzato dal Ministero per l'Istruzione per conseguire l'idoneità per insegnare alle elementari o alle materne.

Questo corso era rivolto solo a coloro che avevano già il diploma magistrale o scuola magistrale e certi requisiti di servizio.