Diplomati magistrali: sentenza "congelata" per 120 giorni

di: Angela Mantovani - 01/02/2019

Diplomati magistrale: è stata trovata una soluzione per loro nell'ambito dell'approvazione del Decreto dignità, che è passato il 2 luglio.

Luigi Di Maio ha annunciato la norma, dicendo che essa è a favore dei docenti, o meglio di quelli che andrebbero licenziati a causa della sentenza del Consiglio di Stato.

Sono stati quindi concessi ulteriori quattro mesi per cercare una soluzione politica al problema.

La sanatoria ancora non c'è

I laureati la temevano e i diplomati ci speravano, ma la sanatoria definitiva ancora non c'è. 

Con la norma che ha richiesto di inserire Bussetti, i diplomati magistrali potranno rimanere congelati a settembre, e ci rimarranno per 120 giorni. Si parla chiaramente dei diplomati magistrali che sono stati assunti con riserva, in precedenza alla sentenza del Consiglio di Stato che li aveva depennati dalla graduatoria.

Non si sa se questo provvedimento sarà sufficiente, ma durante l'anno scolastico ci potrebbe essere un'altra proroga.

Si può ipotizzare un'altra proroga durante l'anno scolastico per favorire la continuità didattica e per favorire le assunzioni degli insegnanti precari, per dar la possibilità anche a loro di un contratto a tempo determinato.

Entro 120 giorni la sentenza del Consiglio di Stato diventerà esecutiva, l'ultimo giorno utile per il caso dei diplomati magistrali.

Nelle prossime ore sarà più chiara la formulazione della tipologia di contratto a tempo determinato.

I laureati in Scienze della Formazione sono molto delusi, a seguito dell'ennesima protesta per via dello scavalcamento dei colleghi che non sono laureati. Anche oggi erano davanti all'ufficio scolastico per protestare.

Il provvedimento, secondo loro, è disonesto e scorretto, e inoltre si sta attuando un sopruso contro i docenti che hanno avuto fiducia nella giustizia e che hanno investito risorse nella formazione.

Il Ministero dell'Istruzione, invece, sottolinea l'utilità del provvedimento, per permettere un avvio ordinato del prossimo anno scolastico.

Quando il decreto sarà convertito in Parlamento, verranno disciplinate anche le procedure per reclutare i docenti, rispettando le leggi vigenti.