Professori e studenti uniti per un’occupazione scolastica. Un’assoluta distopia che si è verificata lo scorso venerdì 14 ottobre nel cortile del liceo classico statale Arnaldo di Brescia.
Alla base della protesta, i metodi autoritari della dirigente scolastica Tecla Fogliata, incaricata del ruolo solamente poche settimane fa.
Casus belli sarebbe stata la richiesta, fatta dalla preside a uno storico collaboratore scolastico del liceo, di lavarle il vetro dell’automobile.
Il dipendente non si è presentato a scuola il giorno seguente chiedendo tre giorni di permesso “per motivi personali”. Durante l’occupazione professori e studenti hanno mostrato un post-it con la scritta “Io sono Gerardo” sui loro vestiti, urlandone il nome a gran voce.
La preside ha invece presentato un’altra versione dell’accaduto: avrebbe chiesto all’operatore scolastico una spugna per pulire il parabrezza dalla resina caduta dagli alberi e sarebbe stato il bidello ad offrirsi di farlo al posto suo.
La questione è finita nelle mani dei sindacati che in una nota hanno commentato parlato di “un’incompatibilità ambientale della preside con un'istituzione che da sempre è per la città sinonimo di cultura e democrazia è ormai acclarata”.
“Fin dal suo ingresso nel liceo Arnaldo – prosegue la nota - la dirigente ha mascherato da piglio dirigista i suoi atteggiamenti maleducati e arroganti, senza peraltro riuscire a nascondere la superficialità con cui ha affrontato e affronta la gestione della scuola”.
“Chiediamo un intervento immediato e dirimente dell'Ust di Brescia e dell'Ust Lombardia” hanno concluso i sindacati.
Sulla questione manca ancora la versione del collaboratore scolastico, Gerardo infatti è ancora in permesso dal lavoro.
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