Violenza contro le donne: il ruolo della scuola nell'educazione alla non violenza

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Dopo l'ennesimo femminicidio che ha scosso e mobilitato Italia ed Europa, ci si chiede se la società abbia fallito di fronte ad un fatto di cronaca così orribile.

A dire la sua è stato lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, il quale solleva preoccupazioni significative riguardo alla crescente fragilità dei giovani e il ruolo della solitudine in questo fenomeno. Intervistato da Il Messaggero afferma: “Non conoscendo quel ragazzo, non mi avventuro in nessuna diagnosi. Non credo che sia nato tutto quella sera, non è stato un raptus. I raptus sono nei fumetti". Riguardo al ruolo dei genitori dice:" Abbiamo creato dei ragazzi che non conoscono la frustrazione, che non sanno che esistono anche i no. Smettetela di tutelare i figli." 

Il ruolo del Governo e della scuola

La segretaria del Pd, Elly Schlein chiede una legge che introduca educazione al rispetto e all’affettività nelle scuole. La repressione non basta, per sradicare la tossica cultura patriarcale, bisogna partire dall’educazione al rispetto e all’effettività nelle scuole.

Nel frattempo il ministro Giuseppe Valditara ha rivolto alla comunità scolastica un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze.

Ha annunciato inoltre che mercoledì sarà presentato con una conferenza stampa il piano "Educare alle relazioni", un piano che, aggiunge,"è frutto di un lavoro accurato del ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti".

Dobbiamo educare a scuola, lavorare sul contrasto al femminicidio fin dalla più tenera età pensando ai cambiamenti di una società post narcisistica. Il tema non è il possesso patriarcale, ma la maggiore fragilità sociale e rapporti i cui vincoli sono relativi"; cosi Matteo Lancini psicologo e psicoterapeuta, docente all'Università Bicocca di Milano interviene sul caso Cecchettin : "Bisogna capire che cosa passi nella testa di coppie adolescenti o nella giovane età adulta. Per molti ragazzi la prima fidanzatina è il secondo oggetto d’amore rispetto alla mamma e quando la relazione termina si crea un vuoto colmato con tristezza, rabbia, delusione. La relazione cambia o finisce. Va subito insegnato nelle scuole. Dobbiamo intervenire sull’accettazione prima che diventi violenza."


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