Non voleva nemmeno dire ai genitori cos'era successo, ma le loro insistenze l'hanno convinto a parlare.
Non appena i genitori si sono accorti che il ragazzino aveva escoriazioni, ecchimosi ed ematomi, l'hanno spinto a parlare.
Il ragazzino era visibilmente traumatizzato, perché pieno di vergogna, umiliazione e dolore.
Ha raccontato che in bagno durante l'intervallo è stato accerchiato da 15 compagni di scuola, che l'hanno accusato di avere bagnato il pavimento. E' stato buttato a terra e poi hanno iniziato a prenderlo violentemente a calci.
Dopodiché è tornato a lezione in silenzio, senza dire niente all'insegnante.
I genitori hanno portato il ragazzino in pronto soccorso, dove è stato visitato e gli sono state fatte le relative radiografie. Anche se non sono state riscontrate fratture o lesioni interne, gli sono stati dati comunque 10 giorni di prognosi.
Non è la prima volta che un fatto simile accadeva, ma per il ragazzo di certo è l'episodio più grave.
In precedenza, raccontava solo di sentirsi a disagio, di non avere amici, ma nessuno avrebbe mai immaginato un simile epilogo.
I genitori si sono recati dai carabinieri per denunciare l'accaduto portando tutta la documentazione medica relativa.
La madre e il padre si chiedono però come un simile episodio possa essere accaduto senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Sul telefono della madre sono arrivati alcuni messaggi dei compagni di scuola che si dicono estranei a quanto successo, forse qualcuno ha capito di averla combinata grossa.
In base alla legge sul bullismo del 2017, è compito della scuola avere almeno un insegnante che sia in grado di fronteggiare il fenomeno. Per un'adeguata formazione è possibile frequentare un corso sul bullismo e cyberbullismo che spiega come contrastare il fenomeno.
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