Lampedusa, scuola in emergenza: mancano insegnanti, classi e studenti a rischio

Lampedusa

Il grido d’allarme dal cuore del Mediterraneo: “Nessuno vuole venire a insegnare qui”

LAMPEDUSA – In un’isola dove l’accoglienza è quotidianità, l’istruzione rischia di diventare un privilegio. L’inizio dell’anno scolastico si avvicina, ma a Lampedusa molte classi rimarranno senza insegnanti. La difficoltà nel reperire personale scolastico ha raggiunto livelli critici, tanto da spingere l’amministrazione comunale a rivolgersi direttamente al Governo.


Cattedre vuote e docenti irreperibili: una situazione insostenibile

Secondo quanto riferito dal Comune, decine di posti sono ancora scoperti, in particolare nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado. Le graduatorie provinciali sono state esaurite in fretta, e anche gli interpelli straordinari stanno fallendo: i docenti, una volta contattati, rifiutano quasi sempre gli incarichi. Il motivo? Costo della vita elevato, isolamento geografico e carenza di alloggi.

“Ogni anno dobbiamo ripartire da zero. Ci sono bambini che cambiano insegnanti ogni tre mesi, o che non iniziano affatto le lezioni con regolarità,” denuncia un rappresentante dei genitori.


Supplenze brevi, affitti inaccessibili: perché nessuno sceglie Lampedusa

A scoraggiare i docenti non è solo la distanza fisica: è la mancanza di condizioni dignitose per lavorare e vivere sull’isola. La maggior parte degli incarichi offerti è su supplenze brevi o annuali, senza garanzie di rinnovo. Nel frattempo, l’affitto di una stanza può costare anche 600 euro al mese, se si trova. L’insegnante che accetta, di fatto, paga per lavorare.


Studenti penalizzati: discontinuità didattica e dispersione

Le conseguenze si abbattono sugli studenti: la discontinuità didattica mina la qualità dell’apprendimento, soprattutto nei cicli iniziali. Alcuni alunni non riescono a stabilire un rapporto stabile con i propri docenti, e questo incide sull’umore, sulla motivazione, e perfino sulla frequenza. Si teme che nei prossimi anni la dispersione scolastica possa aumentare, proprio in un territorio che avrebbe bisogno dell’opposto: stabilità, presenza, investimento.


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L’appello del sindaco: servono incentivi per i docenti

Il sindaco Filippo Mannino ha lanciato un appello accorato:
“Serve una norma speciale per garantire la presenza stabile di insegnanti a Lampedusa. Non possiamo più vivere ogni settembre come un’emergenza. I nostri ragazzi hanno diritto a una scuola completa, come in qualunque parte d’Italia.”

Tra le proposte avanzate:

  • Alloggi gratuiti o a canone calmierato per i docenti

  • Bonus economici per chi accetta incarichi sull’isola

  • Priorità nei trasferimenti e nelle graduatorie per chi presta servizio a Lampedusa

  • Stabilizzazione del personale in servizio da più anni sull’isola


Il paradosso di Lampedusa: isola d’Europa senza scuola europea

Nel cuore del Mediterraneo, Lampedusa è frontiera d'Europa. Ma sul fronte dell’istruzione, sembra un luogo dimenticato. Gli studenti studiano con mezzi limitati, senza laboratori, senza specialisti, con organici ridotti all’osso. In un Paese che parla spesso di diritto allo studio, questa piccola isola rappresenta una grande contraddizione.


Conclusione: la scuola è un presidio civile, non può mancare

Lampedusa non chiede privilegi, ma uguaglianza. Senza insegnanti, una comunità si svuota. Senza scuola, i giovani perdono prospettive, radici e futuro. Intervenire ora non è solo una questione tecnica: è una scelta di giustizia educativa e sociale.


 


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