Scuole in zona rossa, arancione e gialla: cosa cambia per le supplenze

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Scuole in zona rossa, arancione e gialla: cosa cambia per le supplenze

Con il nuovo Dpcm l'Italia è stata divisa in zone rosse, arancioni e gialle, a seconda della diffusione più o meno elevata del coronavirus. Ma cosa succederà alle scuole, particolare quelle in zona rossa?

Specifichiamo innanzitutto che scuole chiuse non significa niente lezioni: dove le scuole sono chiuse, la didattica ci sarà, ma a distanza. Questo significa che i docenti potranno essere comunque convocati per le supplenze, anche se ora la maggior parte di loro lavorerà da casa, in particolare i docenti delle superiori.

Scuole in zona rossa

La zona rossa è quella che prevede le restrizioni maggiori, e ne fanno parte, per ora: Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta.

In queste regioni, come in tutta Italia, le scuole superiori sono fisicamente chiuse ma la didattica è al 100% al distanza.

Ciò significa che i supplenti possono comunque essere contattati, ma per fare lezione a distanza. Anche i ragazzi di seconda e terza media saranno in Dad.

Le scuole che continuano a essere in presenza sono invece la scuola dell'infanzia, i servizi educativi per l'infanzia, le scuole elementari e la prima media.

Alle superiori i laboratori sono aperti e i ragazzi con bisogni educativi speciali possono andare in classe a piccoli gruppi. È stato introdotto l'obbligo delle mascherine anche per i bambini delle elementari e delle medie.

Scuole in zona arancione

La zona arancione prevede restrizioni un po' più moderate. Le regioni interessate sono Puglia e Sicilia. Le misure prese per le scuole sono più restrittive per la Puglia, perché il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, insieme al neo assessore alla sanità, Pier Luigi Lopalco, hanno fatto sapere, attraverso una nota, che in Puglia rimane in vigore l'ordinanza del 28 ottobre scorso. Secondo la stessa "è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado". Tutte le scuole in Puglia sono quindi chiuse per volere della Regione.

Il Coordinamento di genitori “la Scuola che vogliamo - Scuole diffuse in Puglia” annuncia però ricorso al Tar contro l’ordinanza della Regione perché l'ultimo Dpcm ha stabilito che anche nelle zone arancioni, come la Puglia, le scuole primarie e secondarie di primo grado restino aperte.

Scuole in zona gialla

Le regioni “gialle” sono Abruzzo, Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna Toscana, Umbria, Veneto.

Per le zone gialle vale grossomodo quello che prevede il Dpcm a livello nazionale, e cioè:

- Didattica a distanza al 100% per le superiori. Permane la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali.

- la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e secondaria di primo grado resta in presenza.

- Mascherina obbligatoria anche al banco. Uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

- Riunioni collegiali solo a distanza.

- I viaggi di istruzione sono sospesi. Restano sospese anche le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche.

- Università chiuse e lezioni a distanza.




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