Messa a disposizione: in Piemonte servono professori

di: Marianna Pinton - 05/09/2019

Anche quest'anno in Piemonte 8 insegnanti su 10 saranno supplenti e quindi precari, nonostante gli sforzi fatti.

A lanciare l'allarme questa volta è Fabrizio Manca, dell'Ufficio Scolastico Regionale. Tra i supplenti ovviamente c'è in particolare molta carenza di insegnanti di sostegno. Gli aspiranti docenti in questo periodo si stanno candidando in modo massivo tramite l'invio della domanda di messa a disposizione.

Se si aggiunge l'organico di fatto, si arriva a circa seimila supplenze. 1285 sono invece le assunzioni a tempo indeterminato.

Difficoltà a trovare docenti di matematica e nell'area scientifica

Nel descrivere la situazione, il direttore dell'USR ricorda come a mancare siano sempre i docenti di materie scientifiche, ma c'è una carenza, seppur minore, in italiano, storia e geografia.

In ogni caso, tutte le cattedre dovrebbero essere coperte entro settembre.

Alle elementari i posti sono sufficienti, il problema è alle superiori

Il direttore Manca, sempre nell'intervista a Repubblica, dichiara che il problema non c'è alle elementari, dove ci sono graduatorie piene, e si sono presentati in molti anche tramite il concorso straordinario.

Il problema persiste alle superiori, dove i presidi devono chiamare docenti tramite le mad online. La situazione è invece abbastanza problematica, ci sono molte carenze.

Sul sostegno 12mila posti

La stragrande maggioranza dei posti su sostegno anche quest'anno sarà coperta da persone senza abilitazione, a fronte di soli 200 posti messi a disposizione dai corsi di formazione per l'abilitazione al sostegno nelle università. È chiaro che questi numeri non sono sufficienti a coprire tutto il fabbisogno.

Perché la carriera scolastica non è attrattiva per tutti

Sicuramente uno degli aspetti più problematici riguarda il piano retributivo, certamente non adeguato all'impegno profuso dai docenti; altro aspetto riguarda la carriera dei prof, che non riesce ad andare oltre i 4 scatti retributivi.

Scuola fabbrica di “competenze” o di “sapere”?

C'è chi dice, come il presidente Cirio, che la scuola dovrebbe preparare bene i giovani al mondo del lavoro. Il direttore Fabrizio Manca sostiene invece che prima di tutto la scuola deve preparare cittadini informati e consapevoli, solo in questo modo potranno presentarsi alle imprese in modo consapevole dei propri talenti.