MAD e interpelli: come cambia il reclutamento dei precari della scuola italiana

di: Angela Mantovani - 29/09/2025

Un cambiamento epocale per le supplenze

Per anni il reclutamento dei docenti precari in Italia ha seguito uno schema ormai consolidato: prima le Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), poi le graduatorie di istituto e, solo in ultima istanza, le MAD (Messe a Disposizione), cioè le candidature spontanee inviate alle scuole.

Dal 2024, però, con l’Ordinanza Ministeriale 88 è entrata in vigore una novità che segna un punto di svolta: gli interpelli nazionali. Un meccanismo che ridisegna le regole delle supplenze e riduce drasticamente il peso delle MAD “libere”.


Cosa sono le MAD

La Messa a Disposizione (MAD) è sempre stata un canale alternativo, non regolamentato, attraverso cui i docenti potevano candidarsi direttamente presso le scuole.

  • Era utilizzata quando le graduatorie erano esaurite.

  • Ogni scuola gestiva le MAD a modo suo: tramite mail, PEC o moduli online.

  • Era un sistema flessibile, ma anche disomogeneo e poco trasparente.

Con la nuova normativa, questo strumento diventa un pò più residuale: molte scuole continuano ad usarle, soprattutto per incarichi brevi, altre solo in casi particolari e urgenti.

INVIA ORA LA TUA MAD


Cosa sono gli interpelli

Gli interpelli sono avvisi pubblici con cui le scuole cercano docenti dopo aver esaurito le graduatorie.

  • Ogni interpello specifica: durata dell’incarico, sede, requisiti richiesti.

  • Il docente interessato deve candidarsi seguendo le modalità indicate.

  • Chi viene convocato deve prendere servizio entro 24 ore, pena sanzioni.

Di fatto, l’interpello diventa il nuovo strumento ufficiale per coprire le cattedre scoperte.


Come cambia il reclutamento dei precari

Ecco le principali novità introdotte dagli interpelli:

1. Le MAD non sono più centrali

Le candidature spontanee “a pioggia” non hanno più valore automatico. Gli aspiranti supplenti devono rispondere agli interpelli ufficiali.

2. Più trasparenza

Ogni avviso deve indicare chiaramente requisiti e caratteristiche dell’incarico. Si riducono così le supplenze affidate a docenti non idonei.

3. Maggiore rapidità

Chi risponde a un interpello deve essere pronto a prendere servizio entro 24 ore, se convocato. I docenti dovranno quindi monitorare costantemente i siti delle scuole, oppure affidarsi a servizi appositi di notifiche interpelli, come quello di Voglioinsegnare.it.

4. Maggior concorrenza

Gli interpelli mettono in competizione diretta i candidati. Spesso vengono preferiti docenti con abilitazioni specifiche, più esperienza o titoli aggiuntivi.


Vantaggi e criticità del nuovo sistema

Vantaggi:

  • più chiarezza e uniformità nelle procedure;

  • possibilità di selezionare i docenti più qualificati;

  • riduzione del ricorso a candidati senza titolo.

Criticità:

  • maggiore carico di lavoro per le segreterie scolastiche;

  • necessità per i docenti di monitorare costantemente gli avvisi;

  • rischio di penalizzare chi non riesce a rispondere con rapidità.


Strategie per i docenti precari

Per non farsi trovare impreparati in questo nuovo scenario, è utile:

  • monitorare ogni giorno i siti delle scuole e degli Uffici Scolastici o affidarsi ai servizi di Notifica Interpelli, come quello di Voglioinsegnare.it;

  • avere pronti i documenti (titoli, CV, certificazioni) per candidarsi in tempi rapidi;

  • arricchire il proprio profilo con corsi, specializzazioni e certificazioni linguistiche o sul sostegno;

  • valutare anche le MAD residue, laddove ancora accettate.


Conclusione

Il reclutamento dei precari della scuola italiana è entrato in una nuova fase: con gli interpelli, il sistema diventa più strutturato, ma anche più competitivo.

Chi aspira a una supplenza dovrà essere rapido, organizzato e aggiornato sulle nuove regole.
Le MAD non scompaiono del tutto, ma perdono il ruolo centrale che hanno avuto negli ultimi anni.

In un panorama in continua evoluzione, l’unica vera strategia vincente resta la stessa: adattarsi e farsi trovare sempre pronti.