Concorsi annuali per assumere 70mila docenti entro il 2024: nuovo confronto tra ministero e sindacati

Concorsi annuali per assumere 70mila docenti entro il 2024: nuovo confronto tra ministero e sindacati

Il governo annuncia che presto verranno sbloccati i concorsi nella scuola per diventare insegnante, con lo scopo di inserire almeno 70mila docenti entro il 31 dicembre 2024, e di aggiornare le regole del reclutamento, che sono da sempre abbastanza contestate. L'idea del ministero sarebbe quella di avviare dei bandi annuali, uno nel 2023 e uno nel 2024.

Questo è quanto emerso da un incontro tra il ministero dell'Istruzione e i sindacati, richiesto da questi ultimi per un confronto proprio sulle norme per assumere i nuovi insegnanti: l'attuale sistema in vigore infatti continua a lasciare scoperte migliaia di cattedre.

Sui concorsi i sindacati sono certamente a favore, come dichiara Rino Di Meglio (Gilda Scuola) al Fatto Quotidiano: “Sul fronte dei concorsi bisogna fare in modo che le sessioni si svolgano con cadenza regolare e si concludano in tempi congrui. Condizione imprescindibile per rendere più fluide le procedure concorsuali è esonerare dall’insegnamento i docenti che fanno parte delle commissioni e retribuirli in maniera adeguata”. 

Ancora tantissimi i supplenti: il sistema continua a non funzionare

Un nuovo sistema di reclutamento dei docenti è necessario, e a dirlo sono i numeri: a settembre 2022, nonostante sette diverse procedure assunzionali aperte dai governi precedenti, sono state coperte solo un terzo delle cattedre disponibili, ovvero il 28,6%, che diventa il 41% se si sommano i titolari di un contratto a tempo determinato da confermare in ruolo a settembre prossimo.

La stessa cosa è successa nel 2021 quando su oltre 112mila cattedre autorizzate a essere coperte solo la metà sono state occupate.

Per il resto dei posti, i presidi hanno nominato supplenti fino ad inverno inoltrato, spesso ricorrendo alla messa a disposizione: molti docenti continuano infatti a essere convocati tramite l'invio della mad, cioè il curriculum che gli aspiranti docenti inviano alle segreterie scolastiche proponendosi per ruoli di supplenza.

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Anche quest’anno ci sono in cattedra 217mila precari, nonostante il superamento dell’organico temporaneo Covid, non più rinnovato, che aveva gonfiato i numeri dell’ultimo biennio.

La situazione è fuori controllo: se al momento ci sono 850mila docenti in cattedra, il 25% è un supplente.

Non solo concorsi: i sindacati chiedono di più

Al sindacato però i concorsi non bastano, ma chiedono il cosiddetto “doppio canale“, ovvero oltre ai concorsi anche il reclutamento con assunzioni da Gps (le graduatorie provinciali per le supplenze) di prima e seconda fascia, non solo per le cattedre di sostegno, ma anche per i posti comuni. Le richieste sono a difesa delle migliaia di precari che ogni anno si ritrovano ad essere assunti e poi licenziati.

È ottimista Marcello Pacifico (presidente dell’Anief) che spera nell’accoglimento della proposta del doppio canale: “È necessaria per tutti i precari già inseriti nelle prima e seconda fascia Gps; dobbiamo integrare le graduatorie del concorso straordinario, intervenire su quelle del concorso ordinario, semplificare la procedura di reclutamento”. 

A questo punto la parola passa di nuovo al Ministro Valditara, in attesa di futuri aggiornamenti. 


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