Durante le vacanze di Natale c’è una certezza assoluta:
i compiti non vanno in vacanza!
Mentre i figli vivono le feste con una calma quasi zen, c’è qualcuno che non riesce davvero a rilassarsi.
Sono i genitori, che tra un pranzo in famiglia e un pomeriggio sul divano iniziano a fare calcoli silenziosi: quante pagine mancano, quanti giorni restano, quanto “poi li faccio” è ancora accettabile.
La domanda “a che punto siete con i compiti?” spesso non nasce dai ragazzi.
Nasce in cucina, tra un caffè e l’altro, ed è accompagnata da un leggero senso di colpa.
I compiti per le vacanze diventano così una presenza costante, più nella testa degli adulti che in quella dei ragazzi.
E, come spesso accade, l’ansia non è di chi deve farli, ma di chi teme che all’ultimo momento toccherà rimediare.
I figli vivono le vacanze come dovrebbero: relax, feste, divano, amici.
I genitori, invece, fanno calcoli mentali degni di un ingegnere:
“Se oggi non fanno nulla, domani recuperano?”
“Meglio insistere o lasciarli tranquilli?”
“Ma quanti esercizi erano, esattamente?”
Nel frattempo i compiti restano lì, e l’ansia cresce… soprattutto negli adulti.
I ragazzi sanno che “c’è tempo”.
I genitori sanno che il tempo passa molto più in fretta di quanto sembri.
E così, mentre i figli contano i giorni di vacanza rimasti, i genitori iniziano a contare le pagine, i capitoli, le schede ancora da fare.
Con una domanda che torna sempre:
“E se poi dobbiamo fare tutto all’ultimo?”
Nessuno spiega ai genitori come gestire i compiti delle vacanze.
Non esiste un manuale su:
quando intervenire
quanto insistere
quando mollare
Il rischio è sempre doppio:
o diventare troppo pressanti, o rimandare tutto fino al 6 gennaio con conseguente panico generale.
La verità è che non esiste una formula perfetta.
I compiti per le vacanze non misurano il valore di un genitore.
E nemmeno quello di un figlio.
Servono a mantenere un filo con la scuola, non a trasformare le feste in un campo di battaglia.
E se qualche esercizio resta indietro, il mondo non finisce.
Se vostro figlio ha già fatto tutto: complimenti (anche a voi).
Se è a metà: siete nella normalità.
Se non ha ancora iniziato… tranquilli, non siete gli unici.
Quello dei compiti per le vacanze è da sempre un tema che divide.
C’è chi pensa che bambini e ragazzi vadano lasciati liberi, soprattutto durante le feste, per riposare davvero e vivere il tempo senza scadenze.
E c’è chi, invece, ritiene giusto assegnarli, per non perdere il ritmo e rendere il rientro a scuola meno traumatico.
Due visioni diverse, entrambe comprensibili, che convivono da anni senza una risposta definitiva.
Forse perché ogni famiglia, ogni bambino e ogni momento sono diversi.
E allora la vera domanda resta aperta:
e tu, da che parte stai?
Scrivilo nei commenti!