Ora che le scuole sono ufficialmente ripartite, possiamo fare un punto della situazione anche sul fronte delle domande di Messa a Disposizione (MAD) per l’anno scolastico 2025/2026.
Nonostante l’introduzione degli interpelli scuola, che da due anni rappresentano la modalità principale per coprire cattedre e posti vacanti, la MAD continua a essere accettata da diversi istituti. Molti dirigenti scolastici, infatti, vi ricorrono ancora come ultima risorsa quando non è stato possibile reperire personale tramite graduatorie o interpelli.
Alcune province hanno già avviato la raccolta delle candidature. A Roma, ad esempio, vengono accolte le domande per scuole dell’infanzia e nidi capitolini, con procedure attive fino a giugno 2026. In Campania, invece, alcuni istituti superiori di Benevento hanno confermato la possibilità di inviare la domanda senza scadenze precise.
Situazione simile anche in Emilia-Romagna, dove diversi licei dell’area di Bologna e provincia hanno predisposto moduli online dedicati alla raccolta delle MAD, segno che questo strumento resta tuttora un canale concreto per i candidati.
La Messa a Disposizione non riguarda esclusivamente i docenti. Anche il personale ATA può presentare la propria candidatura per ricoprire ruoli amministrativi, tecnici e ausiliari. In molte scuole, infatti, si aprono posti non coperti da graduatorie o interpelli, e la MAD resta uno dei pochi strumenti per proporre la propria disponibilità.
Chi desidera inviare la propria domanda in modo semplice e veloce può affidarsi al servizio di invio MAD di Voglioinsegnare.it, che permette di raggiungere tutte le scuole italiane, incluse quelle che utilizzano moduli online. È una soluzione rapida, sicura ed efficace, già scelta da migliaia di aspiranti supplenti.
Per chi, invece, vuole un supporto più approfondito, è disponibile il servizio ForYou, che offre consulenza e assistenza personalizzata, un’analisi a 360° del tuo profilo e un piano operativo chiaro su graduatorie, istanze, diritti e strategie (MAD, interpelli).
La Messa a Disposizione, pur non essendo la via principale di reclutamento, rappresenta ancora oggi una concreta opportunità di lavoro nella scuola, sia per i docenti che per il personale ATA.
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