Il Natale che desiderano i docenti: una lista di speranze che parla di futuro

di: Angela Mantovani - 22/12/2025

Ogni dicembre ci ricordiamo che esiste un tempo sospeso, un tempo in cui si può tornare a desiderare.
E se il Natale è il momento dei sogni, allora è giusto provare ad ascoltare quelli dei docenti, troppo spesso dimenticati in mezzo a urgenze, scadenze e riforme.

Non chiedono regali scintillanti, non cercano miracoli.
Molti, sotto l’albero, vorrebbero trovare soltanto ciò che dovrebbe essere già normale: rispetto, stabilità, tempo, ascolto.

Perché per chi insegna, i desideri non sono mai capricci. Sono pezzi di scuola che potrebbero funzionare meglio.


🎁 1. Stabilità: il regalo che non arriva mai

Il primo desiderio non ha fiocchi né carta colorata: si chiama sicurezza professionale.
I docenti precari vivono sospesi tra convocazioni all’ultimo minuto, normative che cambiano continuamente, scelte che non dipendono da loro.

Sotto l’albero vorrebbero trovare:

  • una strada chiara verso il ruolo;

  • procedure più semplici e meno incerte;

  • graduatorie che premiano davvero chi ha dato anni di lavoro alla scuola.

Non chiedono privilegi.
Chiedono che l’esperienza conti, che la continuità valga qualcosa, che la scuola non sia un labirinto.


🎁 2. Classi meno affollate: un’aula che respira

Molti docenti sognano una classe che possa davvero “sentire” ciò che accade dentro.
Classi meno numerose significherebbe:

  • più attenzione per ciascun alunno;

  • meno conflitti, meno stress, meno dispersione;

  • un clima più umano, più sostenibile, più scolastico.

Non è un sogno irrealistico. È un investimento nel futuro.


🎁 3. Meno burocrazia, più scuola vera

Se potessero, i docenti metterebbero sotto l’albero una grande scritta luminosa:
“Lasciateci insegnare.”

Perché buona parte del loro tempo viene risucchiato da:

  • riunioni infinite,

  • documenti da compilare,

  • procedure complicate,

  • normative che cambiano all’improvviso.

Il desiderio è semplice: tempo per preparare le lezioni, per ascoltare gli studenti, per innovare la didattica.

Tempo, l’unica cosa che la scuola sembra togliere sempre più spesso.


🎁 4. Una formazione che vale davvero

I docenti non hanno paura di formarsi: lo fanno sempre, spesso a proprie spese.
Ma sognano percorsi:

  • utili, non ripetitivi;

  • riconosciuti davvero;

  • coerenti con ciò che la scuola chiede ogni giorno.

Sotto l’albero vorrebbero trovare meno burocrazia formativa e più qualità.


🎁 5. Rispetto: la parola più semplice, eppure la più difficile

Forse è questo il desiderio più importante.
Il rispetto verso chi lavora in aula ogni giorno, verso chi affronta classi complesse, famiglie difficili, responsabilità enormi.

Il rispetto che arriva dalla società, dalle istituzioni, dai genitori.
Il rispetto che spesso manca, e che pesa più di qualsiasi mancanza economica.


🎁 6. Una scuola che non cambia le regole ogni mese

I docenti vorrebbero un sistema stabile, non un terreno che crolla a ogni passo.
Vorrebbero che una riforma durasse il tempo necessario per essere capita.
Vorrebbero non dover ricominciare ogni anno da capo.

Chiedono continuità, non confusione.


🌟 Un Natale possibile

I desideri dei docenti non sono utopie.
Sono richieste ragionevoli, concrete, che parlano di una scuola migliore per tutti: per gli insegnanti, certo, ma soprattutto per gli studenti.

Forse questo Natale potremmo imparare qualcosa proprio da loro:
la speranza non è un’illusione, è un progetto.
E a volte basta ascoltarla per trasformarla in cambiamento.


🎅 Lettera dei docenti a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

quest’anno non ti chiediamo giocattoli, magie o fiocchi d’oro.
Ti scriviamo con la semplicità di chi, ogni giorno, prova a tenere accesa una luce nella vita dei ragazzi.
Ti scriviamo perché, sotto l’albero, non desideriamo oggetti, ma possibilità.

Possibilità di restare in una scuola senza paura che le regole cambino all’improvviso.
Possibilità di insegnare a classi che possano respirare, ascoltare, crescere.
Possibilità di avere tempo: tempo per preparare lezioni migliori, tempo per ascoltare chi sta indietro, tempo per prenderci cura anche di noi.

Ti chiediamo piccole cose, Babbo Natale: che l’esperienza conti, che il rispetto torni, che la scuola non sia un percorso a ostacoli ma una strada percorribile.
Non vogliamo privilegi, vogliamo strumenti.
Non chiediamo miracoli, chiediamo coerenza.

E, se puoi, porta un po’ di serenità nelle nostre classi: ne abbiamo bisogno, noi e i nostri studenti.

Grazie per aver letto questa lettera.
Promettiamo di continuare a fare la nostra parte, ogni giorno, con la stessa passione che ci tiene in piedi anche quando tutto sembra difficile.

Con affetto e un pizzico di speranza,
I docenti