Scuola e disabilità, in Italia solo un istituto su tre è inclusivo. L’indagine (e le possibili soluzioni) di Openpolis.

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Scuola e disabilità, in Italia solo un istituto su tre è inclusivo.

Il numero di alunni con disabilità certificata è in crescita, ma le scuole italiane non sono pronte a garantire le pari opportunità. È quanto risulta dall’indagine pubblicata da Openpolis, per la quale solo un istituto su tre, in Italia, è inclusivo.

I numeri delle difficoltà d’apprendimento

Dal 2004 ad oggi il numero di studenti con difficoltà fisiche o d’apprendimento è passato da 167mila a 304mila, ovvero dall’1,9% al 3,6% del totale. Tutto questo mentre il numero totale di studenti iscritti alla scuola italiana calava del 6%.

Tra le disabilità registrate, quelle di maggior peso sono i disturbi intellettivi che riguardano il 69% dei ragazzi con difficoltà. Le disabilità motorie riguardano il 3% del totale, le disabilità uditive il 2% e le disabilità uditive l’1%. Nel restante 25% rientrano disabilità di altro tipo, come i disturbi specifici dell’apprendimento e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). 

L’accessibilità delle scuole italiane

Per pienamente accessibile, la fondazione Openpolis intende un edificio che disponga di tutte le caratteristiche a norma, a cominciare dalle modalità di accesso (scale, rampe e ascensori) e senza dimenticare aule, porte e bagni.

Al nord Italia le scuole accessibili sono il 37% del totale, al centro sono il 33% mentre al sud siamo sul 30%.

Tra le due regioni meno “virtuose”, insieme alla Campania, vi rientra però anche la Liguria. Entrambe ben al di sotto del 30% di edifici accessibili. Sopra la soglia del 40% si piazzano invece soltanto Lombardia e Marche.

Tra le province la migliore del 2021 è Bergamo, con il 56,5% di scuole pienamente accessibili. A seguirla ci sono Macerata e Cremona, le uniche altre due province sopra la quota del 50%.

I suggerimenti di OpenPolis 

I problemi nel trattamento degli studenti con disabilità sono dunque evidenti ma è importante sottolineare che il cambiamento che necessità la scuola italiana non deve ridurre questi ragazzi a meri fruitori di servizi sociali o sanitari.

Ciò che suggerisce Openpolis è di adottare soluzioni di design di tipo “universale”. Soluzioni che seguano una linea multisensoriale in grado di valorizzare, nei loro spazi, ogni aspetto della percezione. Questo permette di aiutare le persone con disabilità a superare anche i problemi di apprendimento, grazie a una differente fruizione dell’ambiente che li circonda.

A tutto questo va aggiunto il limite dell’insegnamento di sostegno, che in Italia vede diminuire il suo numero di specializzati proprio mentre gli alunni che ne avrebbero necessità aumentano. Sono solo queste figure specializzate che possono davvero portare gli alunni a mettere in pratica tutto il loro potenziale.


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