Blocco spostamenti Dpcm: la fuga natalizia dei prof

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Blocco spostamenti Dpcm: la fuga natalizia dei prof

In queste ore il governo italiano sta decidendo i livelli delle restrizioni agli spostamenti del periodo natalizio. Tra le varie richieste giunte, c'è quella di istituire una proroga per gli insegnanti.

Infatti, a partire da mercoledì 21 dicembre non ci si potrà più spostare tra regioni. Questo però è un problema per i tantissimi insegnanti che lavorano lontano dalla propria residenza e che, se terminassero le lezioni come previsto da calendario scolastico, si troverebbero bloccati lontano da casa.

Per ovviare a questo problema, è probabile che molti docenti anticipino la fine delle lezioni per partire e tornare nella propria regione d'origine, privando gli studenti di preziose ore di lezione.

Deroga agli spostamenti per gli insegnanti dopo il 21 dicembre

Tra i portavoce della richiesta di proroga, c'è anche la deputata Lucia Ciampi, Pd, commissione Cultura, Scienze e Istruzione. Scrive: "Il governo preveda per i docenti una deroga agli spostamenti fra regioni prevista attualmente fino al 21 dicembre". E poi spiega: "Sono molti i docenti, di ogni ordine e grado delle scuole del nostro Paese, che partiranno nel prossimo fine settimana per raggiungere le proprie famiglie o i luoghi di origine in vista del Natale. In questo modo per migliaia di alunni le lezioni rischiano di terminare con due giorni di anticipo. Per evitare questa ulteriore riduzione della didattica ed eliminare criticità e polemiche basterebbe posticipare il termine degli spostamenti".

Fuga natalizia dei docenti da Nord a Sud

In otto regioni (Lombardia, Piemonte, Umbria, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna) l'ultimo giorno di lezione sarà martedì 22, nelle altre dodici mercoledì 23. Da lunedì 21 partirà il divieto di spostamento tra regioni e durerà fino a mercoledì 6 gennaio: il grande ponte del divieto rischia di far partire in anticipo i docenti meridionali in insegnamento al Nord, per esempio, togliendo altre ore a un'annata scolastica di grande difficoltà.

Gli uffici scolastici regionali di Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna segnalano come diversi docenti originari del Sud stiano già chiedendo permessi o ferie per tornare a casa prima del 21 dicembre, non vogliono rischiare sanzioni.

L'Associazione nazionale presidi insiste sulla deroga per gli spostamenti nelle date vietate. Dice il presidente Antonello Giannelli: "È inaccettabile che gli studenti perdano lezioni, in quel periodo è difficile trovare supplenti".

In verità, un docente che ha mantenuto la residenza al Sud, e spostato nella città dove insegna soltanto il domicilio, secondo il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) operativo dallo scorso 4 dicembre dovrebbe potersi spostare anche il 22 e il 23, e naturalmente poter rientrare tra il 6 e il 7 gennaio.

In realtà già da tempo diversi insegnanti, a prescindere dalle restrizioni 2020, sono abituati a chiedere le ferie il 21 e il 22 dicembre, cosa che quest'anno consentirebbe di iniziare il viaggio di ritorno venerdì 18 pomeriggio, domani. In altri casi viene utilizzato l'espediente della "malattia tattica", come raccontano dversi dirigenti scolastici.


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