Con l’avvio delle nuove convocazioni GPS per le supplenze 2025, è tornato al centro del dibattito il tema degli scavalcamenti nelle graduatorie e delle presunte anomalie nei punteggi dei docenti. Molti insegnanti segnalano di essere stati superati da colleghi con punteggio inferiore, sia nelle convocazioni da GPS che in quelle da graduatorie incrociate. Questo fenomeno ha portato a un incremento di reclami e richieste di accesso agli atti presso gli uffici scolastici provinciali.
Le GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), attive dal 2020, sono lo strumento informatizzato attraverso cui il Ministero assegna gli incarichi di supplenza. Dopo la pubblicazione delle graduatorie aggiornate, le convocazioni vengono gestite da un algoritmo automatizzato che dovrebbe garantire equità e trasparenza.
Tuttavia, in occasione dei primi bollettini, non mancano i casi di presunti errori e scavalcamenti che generano dubbi e malumori tra i candidati.
L’algoritmo GPS è un software che assegna i posti disponibili sulla base di diversi criteri:
punteggio complessivo (titoli di servizio e culturali),
eventuali riserve di legge,
preferenze territoriali indicate,
ordine di priorità tra le classi di concorso.
Il sistema procede per step: prima soddisfa le priorità previste dalla normativa, poi assegna i posti secondo il criterio del miglior punteggio.
Molti docenti hanno denunciato casi in cui un candidato con punteggio superiore non è stato convocato, mentre lo stesso incarico è stato attribuito a un collega con meno punti. In altri casi, alcuni aspiranti non compaiono affatto tra i convocati nella propria provincia.
Queste situazioni hanno dato origine a una serie di reclami formali e richieste di chiarimento, spesso condivisi anche attraverso gruppi social e canali sindacali.
Una delle ragioni principali degli scavalcamenti riguarda i posti riservati. I cosiddetti riservisti hanno diritto a una quota di posti in virtù di normative specifiche, come la legge 68/99 o la legge 104/92.
Quando si applica la riserva, il docente che ne beneficia può ottenere l’incarico anche con un punteggio inferiore, scavalcando i colleghi ordinari. Si tratta di un meccanismo previsto dalla legge, che spiega gran parte delle convocazioni considerate “anomale”.
In caso di sospette irregolarità, i docenti possono agire attraverso:
Accesso agli atti, per verificare la documentazione delle procedure,
Reclamo formale in caso di errori materiali o esclusioni ingiustificate,
Rettifica da parte dell’USP qualora venga accertato un errore.
Il punteggio di ciascun candidato è determinato da:
giorni di servizio svolti,
titoli culturali e accademici,
certificazioni linguistiche e informatiche,
master, dottorati e altri titoli riconosciuti.
Errori di caricamento o calcoli imprecisi possono portare a convocazioni errate, da segnalare tempestivamente.
Tra le anomalie più comuni si segnalano:
caricamento scorretto delle preferenze,
riserve inserite in modo errato,
punteggio calcolato in maniera sbagliata,
duplicazioni o omissioni nelle graduatorie.
In questi casi, la via più efficace resta la segnalazione immediata all’USP tramite PEC, allegando la documentazione necessaria.
Per affrontare al meglio le convocazioni GPS 2025, è utile:
verificare con attenzione i punteggi,
controllare la corretta dichiarazione di riserve o precedenze,
monitorare costantemente la propria posizione,
utilizzare i moduli ufficiali per reclami,
restare aggiornati tramite canali sindacali e gruppi informativi.
Le convocazioni gestite dall’algoritmo GPS restano uno strumento fondamentale per l’assegnazione delle supplenze, ma non prive di criticità. Gli scavalcamenti segnalati derivano spesso dall’applicazione delle riserve di legge o da errori materiali.
Per i docenti è quindi essenziale monitorare costantemente la propria situazione, segnalare eventuali anomalie e fare ricorso agli strumenti previsti per tutelare i propri diritti. Con maggiore trasparenza e una manutenzione del sistema, il processo di assegnazione potrà diventare sempre più chiaro ed equo.