Valutazione del piano di studi: cos'è, come funziona e perché è fondamentale per insegnare

valutazione del piano di studi

Hai una laurea in tasca e sogni di insegnare? Ottimo. Ma prima di buttarti tra GPS, concorsi e abilitazioni, c’è una cosa che devi assolutamente fare: la valutazione del tuo piano di studi.
No, non è una formalità. È il passaggio che decide se puoi insegnare davvero… o se ti manca qualche CFU che nemmeno sapevi esistesse.


Cos’è il piano di studi?

Chiunque abbia provato a navigare nel sistema dell’istruzione sa che il piano di studi non è solo una lista di materie, ma una specie di mappa che ti dice dove stai andando, con quali strumenti e quanto tempo dovrai perdere per arrivarci.

Il piano di studi è l’elenco degli esami universitari che hai sostenuto, ognuno con i suoi CFU (crediti formativi universitari) e il relativo SSD (settore scientifico-disciplinare).
È un po’ come il tuo curriculum accademico. E proprio come un CV, non basta che ci sia: deve contenere le cose giuste.

Ogni materia, infatti, non vale solo per il voto: vale anche per costruire i famosi requisiti per accedere alle classi di concorso, cioè a quelle combinazioni “laurea + esami giusti = puoi insegnare questa materia a scuola”.

Esempio banale: non basta avere una laurea in Economia per insegnare diritto o matematica. Devi avere tot CFU nei settori giusti (tipo SECS-P, IUS, MAT…) altrimenti niente da fare.


Le classi di concorso: la chiave per insegnare

Le classi di concorso sono codici alfanumerici (es. A-46, A-27, EEEE) stabiliti dal MIUR che collegano titoli di studio a specifiche materie e gradi scolastici. Essi determinano chi può insegnare quale materia in scuola secondaria o primaria.

L'accesso a una classe di concorso richiede un titolo abilitante (laurea magistrale, diploma specifico, ecc.) e l’eventuale possesso di CFU obbligatori in determinati settori disciplinari (SSD)


Cos’è la valutazione del piano di studi (e a cosa serve)

La valutazione serve a verificare se si possiedono i CFU richiesti per accedere a una classe di concorso, sia per partecipare ai concorsi , sia per inserirsi nelle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze).

Insomma, è il processo con cui si verifica se il tuo percorso universitario risponde ai requisiti per una o più classi di concorso.
In pratica, qualcuno esamina il tuo piano di studi, confronta esami, CFU e SSD con quelli richiesti dal MIUR e ti dice:

✅ A quali classi di concorso puoi accedere
❌ Quali ti mancano (e come puoi recuperarli)
📌 Se puoi inserirti nelle GPS o partecipare ai concorsi


Perché serve valutare il piano di studi?

Perché ti serve sapere se hai tutti i CFU necessari per insegnare la materia che desideri.
Per esempio: se hai una laurea in Giurisprudenza e ti interessa la classe di concorso A‑46 (Scienze giuridico‑economiche), ti servono almeno 96 CFU distribuiti nei settori SECS‑P, SECS‑S e IUS.
Se ne hai solo 72, dovrai integrare il tuo percorso con esami singoli o Master per corsi singoli, altrimenti non potrai accedere alla classe di concorso.

✔️ Se non lo fai, rischi di essere escluso da concorsi scuola o dalle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) per mancanza di requisiti, anche dopo aver superato una selezione.
E attenzione: è sempre responsabilità del candidato dimostrare di avere i requisiti in regola.

💡 Anche se a prima vista può sembrare semplice, la valutazione del piano di studi è tutt’altro che banale. Ci sono molte regole tecniche, tabelle ministeriali e cavilli che solo esperti del settore conoscono a fondo.
Per esempio, chi possiede una laurea del vecchio ordinamento potrebbe bloccarsi al primo passo: i CFU, infatti, non erano previsti all’epoca, e senza una valutazione professionale sarà difficile comprendere quali esami sono compatibili con quelli richiesti oggi dalle classi di concorso.

👉 Ecco perché è consigliato affidarsi a professionisti, che possano leggere correttamente il tuo piano di studi, convertirlo se necessario e dirti con certezza cosa ti serve (e cosa no) per poter insegnare.

Ogni anno tanti aspiranti docenti vengono esclusi da graduatorie o concorsi per piccoli dettagli: CFU mancanti, SSD sbagliati, esami non riconosciuti. E spesso lo scoprono troppo tardi.

Fare una valutazione del piano di studi ti evita sorprese e ti permette di:

  • Agire per tempo se ti manca qualcosa

  • Integrare il tuo percorso con esami singoli o Master per corsi singoli

  • Capire davvero dove e cosa puoi insegnare


Dove fare la valutazione del piano di studi

✅ Autovalutazione online (gratuita)

Siti come Classidiconcorso.it servono a verificare a quali classi di concorso puoi accedere in base al tuo titolo di studio. Inserendo la tua laurea o diploma, scopri se puoi insegnare, quali materie e in quali scuole, secondo le tabelle ministeriali aggiornate. A nostro avviso è sicuramente utile per un primo controllo, ma per una verifica completa del piano di studi è consigliabile rivolgersi a un servizio professionale.

✅ Servizi professionali 

Portali come Soloformazione.it e Classidiconcorso.it offrono valutazioni professionali in 24/48 ore, complete di:

  • Report dettagliato con classi accessibili

  • CFU mancanti e SSD da integrare

  • Suggerimenti su come rimediare (esami singoli, corsi, master)


In conclusione

La valutazione del piano di studi è il primo passo concreto verso l’insegnamento.
È quello che ti permette di sapere se sei già pronto per entrare in classe… o se serve ancora un piccolo sforzo.

Falla adesso, con calma e lucidità.
Non quando ti sei già iscritto al concorso e il sistema ti dice: "Requisiti non soddisfatti".
Perché lì sì che c’è poco da ridere.


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