Supplenze ATA 2025/26: facciamo chiarezza tra graduatorie, convocazioni e regole

SUPPLENZE ATA

Quando si parla di supplenze ATA 2025/26 la sensazione più diffusa è la confusione. Graduatorie diverse, modalità di convocazione che cambiano da provincia a provincia, dubbi su rinunce, MAD e interpelli: per chi attende una chiamata non è semplice orientarsi. Proviamo allora a mettere ordine, raccogliendo i punti essenziali che ogni aspirante ATA deve conoscere.

Le graduatorie: da quale si parte

L’assegnazione delle supplenze ATA segue un ordine preciso: prima fascia (graduatorie permanenti provinciali, riservate a chi ha maturato almeno 23 mesi e 16 giorni di servizio), seconda fascia provinciale e infine terza fascia di circolo e d’istituto. La priorità va sempre alla prima fascia, poi a scalare.

Convocazioni: come e quando arrivano

Le convocazioni partono dopo la pubblicazione della circolare annuale del Ministero e degli avvisi degli Uffici Scolastici Provinciali. Le modalità possono variare: email, PEC, SMS, telefonate o pubblicazioni sui siti ufficiali. Sempre più diffuso è il sistema delle convocazioni massive, con cui centinaia di candidati vengono contattati contemporaneamente per lo stesso posto: vince chi risponde in tempo ed è più in alto in graduatoria.

Risposta, rinunce e cambi di incarico

Non rispondere equivale a rinunciare. In terza fascia una rinuncia non comporta particolari sanzioni, mentre in prima fascia o per incarichi annuali può portare all’esclusione dalle successive nomine per l’anno scolastico in corso. È possibile lasciare una supplenza breve per accettarne una più lunga o annuale, purché si rispettino le procedure di comunicazione.

Durata e presa di servizio

Le supplenze possono essere di tre tipi: brevi, fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) oppure annuali (31 agosto). In genere, dopo l’accettazione, la presa di servizio deve avvenire entro 24 ore, salvo diverse indicazioni. Per i contratti annuali conferiti entro il 31 agosto, l’inizio effettivo è dal 1° settembre.

Documenti da presentare

Al momento della firma del contratto servono: documento d’identità, codice fiscale, eventuali certificazioni di precedenza (ad esempio legge 104/92), titoli di servizio e altri documenti richiesti dall’istituto. La mancata consegna degli originali può annullare l’assunzione.

MAD e interpelli: cosa cambia

La Messa a Disposizione (MAD) è ancora accettata dalle scuole, ma con sempre meno peso rispetto al passato. Gli interpelli, cioè gli avvisi pubblicati da scuole o USP per coprire posti vacanti, sono diventati più frequenti e spesso rappresentano la via prioritaria per accedere a incarichi brevi.

Spezzoni orari e completamento

Se la supplenza riguarda solo uno spezzone (un numero ridotto di ore), il supplente può chiedere il completamento con altri spezzoni disponibili e compatibili. Questo permette di raggiungere un monte ore più vicino al tempo pieno.

Attenzione alle sanzioni

L’abbandono ingiustificato di un incarico può comportare l’esclusione da tutte le supplenze per l’anno scolastico in corso. Meglio quindi valutare bene prima di accettare e comunicare sempre correttamente le proprie decisioni.


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