Messa a disposizione sostegno: ancora il metodo più usato per coprire posti in deroga

di: Carla Sandrelli - 15/11/2019

Solo oltre 150mila gli insegnanti di sostegno in Italia, ma circa un terzo di queste cattedre sono assegnate quando l'anno scolastico è già iniziato, e comunque a seguiti di ricorsi e sentenze di tribunali dove si rivolgono le famiglie degli studenti con disabilità.

Anche per quest'anno quindi sta continuando l'annoso problema dei supplenti di sostegno, e molte cattedre sono state assegnate tramite convocazioni di supplenti fino al 30 giugno, molti dei quali si sono candidati tramite la messa a disposizione sostegno.

Il fabbisogno stimato di docenti di sostegno è inferiore alle esigenze reali

Il fatto che servono molti più insegnanti di sostegno rispetto al fabbisogno stimato, va a danneggiare ovviamente in primis gli studenti che non hanno il necessario supporto, ma anche i docenti, perché non possono usufruire delle cattedre per trasferimenti e assunzioni.

Da posti in deroga a posti in organico di diritto

C'è stata una sentenza del TAR che ha imposto al MIUR di revisionare le previsioni di fabbisogno per l'organico di sostegno in Sicilia, perché i docenti di sostegno non sono sufficienti.

Bisognerebbe quindi che il MIUR facesse una stima reale di quanti docenti effettivamente servono alla scuola italiana, non solo per cattedre comuni ma soprattutto per le cattedre su sostegno.

Ogni anno 50mila contratti in deroga

Su 50mila cattedre su sostegno, molte sono affidate a docenti che, per forza di cose, non hanno la necessaria specializzazione su sostegno.

Le supplenze infatti possono essere conferite anche a docenti senza titolo, che si candidano tramite la messa a disposizione sostegno.

È vero che questa primavera sono partiti i nuovi corsi di specializzazione sostegno, ma sono ancora in svolgimento, per cui a settembre non c'era nessun nuovo insegnante abilitato.