Cattedre vacanti: ad Avellino e provincia mancano 700 insegnanti

di: Angela Mantovani - 21/08/2020

Nelle scuole di Avellino e provincia serviranno circa 700 docenti di ruolo per coprire le nuove esigenze didattiche, ovvero le nuove classi che si verranno a creare per assicurare il distanziamento sociale nelle aule. L'alternativa è creare doppi turni nelle scuole medie, e in quelli superiori si dovrà rifare la didattica a distanza.

Riapertura scuola: la preoccupazione dei sindacati

Per i sindacati si è abbastanza in ritardo sul programma. La Segretaria Generale Flc Cgil Erika Picariello afferma: «A queste condizioni riapriamo le scuole senza metterle in sicurezza. La situazione è ancora più grave di quella descritta finora. Solo in queste ore, l'Ufficio scolastico provinciale sta comunicando all'Ufficio Scolastico regionale le richieste dei dirigenti scolastici. Nella nostra provincia – prosegue Picariello – servono più di 250 insegnanti nelle scuole dell'infanzia, circa 100 per la primaria e altrettanti per le medie. Infine, non ci sono stime precise per le scuole superiori, ma se bastassero 2 insegnanti per ogni classe di concorso, saremmo già intorno alle 300 unità».

Personale Covid: 50mila in tutta Italia, ma sono sufficienti

Il Ministero dell'Istruzione ha previsto 50mila unità di personale in più in tutta Italia, tra personale Ata e docenti.

«Se queste sono le cifre - commenta Picariello – in Irpinia non riusciremo a coprire i posti vacanti, e l'effetto sarà quello di tornare in aula senza ottemperare alle misure anti-covid. Inoltre, solo il 29 agosto conosceremo questo organico: difficilmente sarà possibile organizzare la ripresa in maniera adeguata».

Anche per il segretario generale Cisl Scuola, Salvatore Bonavita, la situazione è preoccupante, e manca una visione d'insieme: «l'altro giorno hanno richiesto ai dirigenti scolastici un altro report sul fabbisogno: sarà il quarto o quinto che viene fornito negli ultimi due mesi». Per Bonavita le classi comunque aumenteranno, e quindi i doppi turni per elementari e medie saranno comunque inevitabili».

Infine Antonio D'Oria, segretario generale Uil Scuola: «Chi ha responsabilità avrebbe dovuto programmare per tempo. Non è accettabile che si sia perso tutto questo tempo».