Aggiornamento GPS 2026: dal prossimo anno l’algoritmo per le supplenze sarà aggiornato con un nuovo criterio

algoritmo per le supplenze

La pubblicazione dell’Ordinanza GPS aggiornerà gli elenchi validi per le supplenze degli anni scolastici 2026/27 e 2027/28, introducendo anche novità rilevanti nel funzionamento dell’algoritmo che assegna gli incarichi.

A spiegare il cambiamento è Mario Pittoni, già presidente della Commissione Cultura del Senato e responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega. In un post sui suoi canali social, Pittoni chiarisce che la nuova Ordinanza interverrà direttamente sulle procedure automatizzate di nomina, con l’obiettivo di correggere alcune distorsioni che negli anni scorsi hanno penalizzato numerosi docenti.

Secondo quanto riportato, finora l’algoritmo interpretava come rinuncia l’impossibilità di dichiarare alcune disponibilità durante la compilazione delle preferenze.
Dal 2026, invece, il docente non sarà più considerato rinunciatario in queste situazioni: il sistema continuerà a riesaminarlo nei turni successivi, compatibilmente con le disponibilità effettivamente indicabili.


Il “ripescaggio” nelle nomine: cosa prevede la bozza dell’Ordinanza

La modifica è collegata al nuovo meccanismo di ripescaggio, descritto nell’articolo 12 della bozza dell’Ordinanza Ministeriale, la cui pubblicazione è attesa per febbraio.

Il testo specifica che:

  • l’assegnazione di un incarico non comporta il rifacimento delle operazioni;

  • la rinuncia all’incarico preclude il rifacimento delle procedure anche su altre classi di concorso o tipologie di posto;

  • le disponibilità che si creano successivamente, anche per effetto di rinunce, saranno utilizzate per ulteriori fasi di attribuzione delle supplenze;

  • tali nuove fasi riguarderanno gli aspiranti ancora utilmente collocati in graduatoria che non abbiano ricevuto un incarico sulla base delle preferenze espresse, salvo quanto previsto per il completamento orario.

Questo nuovo criterio permette dunque di riconsiderare i candidati non assegnatari senza penalizzarli per situazioni legate alla piattaforma, offrendo una tutela aggiuntiva e maggiore coerenza nelle operazioni di nomina.


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