Negli ultimi mesi una domanda ha iniziato a circolare ovunque tra docenti e aspiranti docenti:
“Per le GPS 2026 servirà obbligatoriamente la certificazione informatica DigCompEdu (riconosciuta da Accredia), oppure varrà solo come titolo di punteggio?”
La confusione è comprensibile: tra bozze, interpretazioni personali, comunicazioni frammentarie e qualche lettura troppo allarmistica, oggi esistono due narrazioni opposte.
Vediamo in modo chiaro, neutro e completo cosa sta effettivamente emergendo e cosa ci si può aspettare dal prossimo aggiornamento delle graduatorie.
Le informazioni attualmente note, emerse durante gli incontri tecnici tra Ministero e sindacati, delineano un quadro piuttosto preciso:
Le certificazioni informatiche già inserite nelle GPS precedenti:
restano valide;
continuano a valere fino a 2 punti complessivi (0,5 punti per certificazione, massimo 4 certificazioni).
Per il biennio 2026–2028, le nuove certificazioni informatiche:
saranno valutate solo se rilasciate da enti accreditati da Accredia;
saranno inserite sempre e soltanto nella categoria “altri titoli culturali”;
continueranno a contribuire al punteggio entro il tetto dei 2 punti totali.
In altre parole: la “stretta” dovrebbe riguardare quali certificazioni poter far valutare, non la creazione di un nuovo requisito obbligatorio per entrare nelle GPS.
Tra tutte le certificazioni informatiche, il framework DigCompEdu è quello più coerente con il profilo del docente, perché valuta competenze digitali specifiche per l’insegnamento.
Secondo quanto sta emergendo:
il DigCompEdu potrebbe essere la certificazione più “pesante” in termini di punteggio (indicativamente 1 punto su 2 totali disponibili per quest’area);
sarebbe preferito rispetto alle certificazioni generiche perché più aderente al ruolo docente;
diventerà, di fatto, la certificazione informatica più strategica per chi vuole massimizzare il punteggio.
Ma — ed è fondamentale dirlo chiaramente — non dovrebbe essere previsto come requisito di accesso alle GPS 2026.
Il Ministero lo sta trattando come titolo culturale aggiuntivo, non come porta di ingresso alla graduatoria.
Le tre cause principali della confusione**
La voce del “requisito di accesso” nasce da un mix di fattori che hanno creato un effetto domino:
Nelle graduatorie ATA 2024 la certificazione digitale basata su standard europei veniva utilizzata come titolo di accesso.
Molti hanno quindi immaginato un “copia e incolla” sulle GPS docenti.
Ma sul piano normativo i due sistemi non sono paralleli, e i sindacati lo stanno ribadendo chiaramente.
Alcuni articoli, infatti, spiegano che il vincolo ATA nasce da un obbligo contrattuale, non esteso ai docenti.
Alcuni passaggi delle prime spiegazioni circolate hanno lasciato intendere che la certificazione informatica “riconosciuta da Accredia” potesse diventare elemento necessario per iscriversi alle GPS.
In realtà questi passaggi erano riferiti alla valutazione dei titoli, non all’accesso.
Ogni aggiornamento GPS è accompagnato da previsioni, ipotesi, anticipazioni e interpretazioni preventive.
Molte discussioni sono nate da letture personali e da un clima generale di incertezza.
I sindacati che hanno partecipato agli incontri tecnici sono concordi su un punto fondamentale:
Nel testo attualmente discusso NON è prevista nessuna certificazione informatica come requisito di accesso alle GPS.
Le certificazioni:
non determinano la possibilità o meno di inserirsi in graduatoria;
incidono solo sul punteggio, con vincoli più rigidi rispetto al passato.
Alcune organizzazioni sindacali hanno definito “assolutamente infondata” l’idea che il DigCompEdu possa diventare requisito di ingresso nel 2026.
La verità (aggiornata a dicembre 2025)
Alla luce di tutte le informazioni emerse:
❌ NON dovrebbe essere richiesto nessun DigCompEdu come requisito di accesso alle GPS 2026.
Non è previsto nella bozza e non è stato richiesto dal Ministero ai tavoli tecnici.
🏛️ Dal 2026 in poi saranno valutati solo i titoli rilasciati da enti accreditati da Accredia.
In attesa del testo definitivo, la linea più prudente è questa:
Non farsi prendere dal panico: il DigCompEdu, ad oggi, non sembra che diventerà obbligatorio per accedere alle GPS.
Investire comunque in una certificazione DigCompEdu rilasciata da ente accreditato ACCREDIA:
perché è la più coerente per il profilo docente,
perché è quella che potrebbe garantire il punto più “forte”,
perché consente di arrivare all’aggiornamento con il massimo punteggio possibile.
Evitare certificazioni non Accredia: dal 2026, probabilmente, non saranno più valutabili.
Il nodo non è capire “se resterò fuori dalle GPS senza DigCompEdu”, perché non non dovrebbe esistere nessun obbligo.
La vera domanda da porsi è:
“Voglio essere competitivo sul punteggio nel 2026?”
Se la risposta è sì, allora il DigCompEdu (Accredia) diventa un investimento intelligente.
Non un requisito, ma un vantaggio concreto.
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